venerdì 20 gennaio 2012

Lutto o Giubilo per i grandi della pirateria ?



Articolo di - TheEconomist -

La notizia della chiusura di Megaupload , e simili siti di sharing di file , non mi ha affatto stupito .

Mi sono stupido , al contrario , della sua chiusura in questo periodo .

Tutti sappiamo da molto tempo , non è certo un mistero , che internet è pieno di siti " pirata " che violano il copyright . Parallelamente , è vero che ne potrebbe risentire il patrimonio artistico mondiale , riferendomi a quelle canzoni e a quei programmi non presenti su I-tunes o altri enti che acquistano legalmente il copyright .

Ma voglio ora seguire un ragionamento logico attraverso l' economia e la politica , conducendo per mano anche i meno ferrati nella materia .

Tutti avranno sentito della normativa SOPA ( Stop Online Piracy Act ) promossa dal deputato repubblicano , tale Smith , rappresentante del distretto 21 , Texas .

Che sia , quindi , una mossa politica per le imminenti elezioni presidenziali , sottolineando il carattere liberista degli USA ( Unpolite Soldier of America ) e del Partito Repubblicano che vorrebbe far sospirare " My dear old days.. " ai più arzilli vecchietti americani ?

E' probabile , ma tralasciando il carattere demagogico della normativa , sento il bisogno di dare risalto ai caratteri economici alla quale si ispira , caratteri che impregnano la cultura americana ed esaltano la libertà di mercato e il talento umano come chiave di produzione di ricchezza . E' quindi davvero sbagliato , secondo un ottica di mercato , chiudere siti che , con la loro ruolo di corsari telematici , offendono il diritto del copyright ?

A mio avviso no .

Mi baso su un ragionamento logico , e se volete anche capitalista .

Ogni uomo che abbia la voglia di creare qualcosa di non ancora esistente , con le proprie capacità intellettuali ed economiche , deve avere anche il diritto di non vedersi privato delle sue opere , ma dovrebbe avere anche il dovere di condividerle con il resto dell'umanità .

Una condivisione gratuita sembrerebbe un paradosso alla luce dei ragionamenti appena fatti , e quindi è qua che scatta il compenso che deve essere giusto e deve poter garantire un profitto che possa permettere di congegnare altre creazioni .

La questione di Megaupload e Megavideo ( e diciamocelo ... anche Megaporn ) non è quindi solo una notizia di politica estera , bensì un importante cambiamento nell'ottica dell'utenza di internet che colpirà , se non affrontata adeguatamente e seriamente , il nostro patrimonio culturale .

E' necessario , quindi , tutelare il copyright dei creatori e il bagaglio musicale e cinematografico che potrebbe scomparire con questi siti , con nuove biblioteche telematiche nelle quali ritrovare ogni sorta di interesse .

Un ruolo fondamentale potrebbe essere giocato da enti pubblici che si potrebbero scoprire distributori di conoscenza e tutori della diversità mentale , la ricchezza più importante in nostro possesso , in modo tale che il furto del copyright diventi per l'opinione pubblica un cortometraggio bandito , anche in quegli adorati , o odiati , 72 minuti .

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