
A questo mondo boia esistono i casual e gli hardcore gamers... E poi ci sono i Serial Players!
Animi gonfi di una passione altamente infiammabile per amore del videogioco, ecco cosa sono! Ed il videogioco -per chi ha occhio- ha tanti nemici, tante piccole scintille di elettricità statica potenziali atte ad innescare incendi nei cuori dei suoi più intimi amanti.
Di alcuni ne senti parlare di continuo: bimbiminkia\[stupid consumers], fanboy, GameStop e mercato dell'usato, rUbisoft...
E -naturalmente- lui: l'anti-Nerd! Oh, non pensate all'anti-Nerd come ad un unico individuo; egli assume tante forme diverse e si incarna in diverse personalità. Non credete che basti solo un ananas per sconfiggerlo!
L'anti-Nerd non ama il gioco, ma lo usa e lo getta via. L'importante è godere del videogioco: poco importa se lo si fa soffrire! Ed è con occhio cinico che guarda il VG, ovvero come un mero prodotto commerciale creato appositamente con scopo ultimo dell'incassare denaro: il nostro denaro! Il che non è errato, di per sè...
Ma quando il gioco è di qualità e chi lo forgia lo fa con il cervello e col cuore, si trasfigura in qualche cosa che è oltre il concetto di prodotto: è arte. A volte è pure rispetto per l'arte -e, di conseguenza, dell'utente finale. Racchiude genio ed umanità, intrattiene ed emoziona.
L'anti-Nerd, però, dimostra apparentemente di nutrire più empatia ed amore verso i videogiocatori -poichè è gamer egli stesso... e questo può fare il suo successo; ma ciò che dimentica è che il videogiocatore esiste in virtù del videogioco e che se il VG muore il videogiocatore si estingue. Dalla mentalità piccola piccola e limitata, con uno sguardo al futuro che non arriva più in là del proprio naso e del proprio godereccio, porta tutti alla rovina! Almeno, così è quell'anti-Nerd nella sua forma manifesta di cui vi voglio parlare nella storia di oggi!
Questa particolare storia è ambientata ai giorni nostri, con tutti i mutamenti dei giorni nostri: il VG non vuole più lasciarsi usare dai suoi nemici, e le SH hanno trovano -a questo scopo- un astuto espediente chiamato Online Pass. Ciò vuol dire che il VG si concederà totalmente solo a coloro che ne riconoscono e ne attribuiscono un valore (il quale non necessariamente è 70€!).
Di questo Online Pass abbiamo già parlato abbondantemente in questo articolo
qui; e dopo tutto il tempo che è trascorso da allora, posso dire finalmente di aver maturato una posizione precisa in merito: assolutamente a favore (con dei dovuti piccoli accorgimenti, ovviamente)!
Comunque, indipendentemente dalla vostra idea in merito a questa politica, una cosa è stata ben chiara a tutti: l'obiettivo del Pass è scoraggiare l'utente a comprare l'usato, e -parallelamente- non fare vittime civili (cioè: non creare alcun tipo malus nei confronti di coloro che il gioco l'acquisterebbero nuovo). Un obiettivo centrato in pieno, direi! Anche se, d'altra parte, ciò sta portando all'inserimento forzato di un comparto multiplayer anche in giochi dove non ha senso di esistere. Insomma, di nemici del VG ce ne sono anche all'intero di chi li produce -ma d'altro canto, dato che bisogna fatturare, non se ne può certo avere una visione puramente romantica!
L'anti-Nerd non reagì bene di fronte alla nuova politica dell'Online Pass, e gridò al complotto contro i videogiocatori.
"Per loro [le SH] siamo come delle vacche da mungere il più possibile!".
E lì, con la spugna nel cranio, eserciti di bimbiminkia. Anche se la parola corretta sarebbe "greggi". Anche la definizione pappagalli, per certe peculiarità, non stonerebbe: a ripetere "Sì, cazzo!", "Hai ragione, cazzo!"... Lui è il paladino oratore dei gamers in grado di esprimere la loro rabbia, colui che difende il sacro diritto al risparmio. Il che non sarebbe illegittimo di per sè se non fosse che il senso dell'Online Pass non è proprio l'avarizia, quanto più la sopravvivenza!
Per un Serial Player, però, l'Online Pass inseriva ben altri aspetti negativi: il primo, come già detto, l'inserimento forzato del multiplayer su ogni titolo; il secondo, un ipotetico step successivo che avrebbe richiesto il codice pure per sbloccare il single player, obbligando il videogiocatore ad avere la console connessa ad internet -e non essendo per tutti possibile la cosa sarebbe stato inammissibile!
Infatti, quando una SH talentuosa decide -in maniera coraggiosa e controcorrente- di non inserire nel suo VG un comparto multiplayer che si sposerebbe ad esso quanto la maionese sulla cioccolata (col preciso scopo di non compromettere la sua qualità), come potrà fare a combattere le ingenti perdite causate dall'usato?
Con un -così detto- Pass Offline! Il termine è improprio, ma ha cominciato a rendere l'idea... Ed il problema derivato: se l'utente del gioco nuovo facesse parte di quella minoranza che non può connettere la console a internet? Ne riceverebbe un malus quanto l'utente dell'usato, ritrovandosi tra le mani un prodotto irrimediabilmente castrato, mutilato!
E se sbloccasse il capitolo finale?
O l'intero gioco?
Ma per il caso di Batman Arkham City (primo ed unico gioco per cui si è parlato di questo "Offline Pass") si è trattato di un semplice DLC. Un DLC in regalo col gioco nuovo che sbloccava un nuovo personaggio con una propria storia nel Single Player che era tutto tranne che indispensabile -come era stato pubblicizzato.
Non è stato il primo, da quel che ricordo: con Heavy Rain c'era il DLC "l'imbalsamatore" in regalo con la copia nuova della limited (a prezzo uguale della standard).
Un Gears of War ha una storia che va integrata coi libri (almeno così mi dicono -mi smentisca kokka se non è vero).
La rUbisoft ha fatto di peggio: in Assassin's Creed 2 castrò volutamente due capitoli di storia vendendoli separatamente come DLC. Gioco nuovo, usato, Limited o Limited+ era sempre mutilato. Eppure non ha meritato lo stesso trattamento di Batman AC dall'anti-Nerd.
Convinto che Rocksteady abbia inserito un vero e proprio Offline Pass da integrare ad un gioco parziale, da un consiglio: acquistarlo usato. Obiettivo? Il sacrosanto risparmio e, sopratutto, l'intento di metterla in culo alla SH per chiarire una volta per tutte che la politica del Pass (che poi è quella del DLC in regalo per l'utente del nuovo) i videogiocatori non la tollerano!
In modo tale da avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma sempre una pisciata fuori dalla tazza è stato!
Non importa quanto sia talentuosa la SH, quanto meraviglioso, curato, benfatto fosse il gioco: bisognava goderlo (non boicottarlo, per carità -è bello!) ma senza che il lavoro venisse riconosciuto a Rocksteady, la quale avrebbe dovuto soffrire, licenziare personale o chiudere! Chi se ne frega, era solo una SH che sfornava VG di qualità!
Ricordate, però, che pochi finanziamenti significa meno soldi da investire nel titolo successivo. Se Arkham City ha fatto un salto di qualità enorme rispetto ad Arkham Asylum -che già era ottimo- era perchè il primo aveva fatto buoni introiti, tali da poter campare un team per un paio d'anni ed investire una buona fetta di denaro sul VG successivo.
Ma Rocksteady va punita: il tutto perchè ha tentato di tutelarsi dalle ingenti perdite economiche dovute all'usato offrendo come incentivo all'acquisto del nuovo un DLC in regalo -il quale, per un motivo o per l'altro, ripeto, è stato spacciato per un Pass Offline.
Per carità, anche io c'ero cascato! Poi ho avuto il prodotto finale in mano ed ho visto che non è così. Io, non l'anti-Nerd!
Ora, tanto tempo fa vi chiesi di forgiare e condensare perle di verità assoluta da mettere in un sacrario del Nerd per cui la comunità internauta sarebbe venuta in pellegrinaggio qui sul sito per attingere ed assetarsi della loro saggezza in questo vecchio
articolo di successo che sicuramente ricorderete.
Quindi, oggi -se approvate- ne aggiungo una nuova io. Questa è la morale della storia qui sopra -la Pillola, se vogliamo:
Supportate il gioco di qualità acquistando il nuovo!
Se potete, fatelo sempre, anche a costo di un piccolo sacrificio! In questo modo finanzierete quella SH, quel team di talento, e questi continueranno a fare altri VG coi controcazzi, regalandoci la loro personale genialità, intrattenendoci ed emozionandoci.
Basta stiate attenti a non farvi prendere per il culo!
Teoricamente non ci sarebbe null'altro da aggiungere, se non avessi constatato i livelli di idiozia che si possono raggiungere (tali che un gruppetto di persone, mettendo inseme i propri neuroni, non sono riusciti a fare un cervello pensante). Ergo, specifico:
Non occorre che un team parta con un budget faraonico di base per fare un gioco di qualità. Non sono la sfilza di zeri sul suo costo di produzione a farne un gran gioco -come l'anti-Nerd pensa (o tentava subdolamente di far intendere che io pensassi).
Non è la quantità di colori che uno ha a fare la qualità, ma quello che fa con quei colori.
Uno con 10 pastelli può fare una cosa meravigliosa ed uno con 100 pastelli può fare una porcata immonda.
E quando si vede il capolavoro di quello con 10 pastelli ci vien da pensare: "Chissà cosa avrebbe fatto con 100!"
Ed è a questo motivo che lo si finanzia: affinchè abbia i 100 pastelli e faccia cosa ancora più grandi!
È questa la differenza tra gli Hardcore gamers ed i Serial Players.
Quindi ve lo richiedo:
Are you Casual, Hardcore or Serial Player?
Orignal From:
Serial Players do it better !
Continua...