Ultimamente mi imbatto spesso in commenti estremamente negativi riguardo all'ultimo Spliter Cell.
Persino il buon capitano Firangel e miss tanga 2010 Asmodeo lo reputano un capitolo da buttare.
Personalmente, dissento in parte; non nascondo di avere apprezzato questo nuovo titolo.
Certo, sono state fatte delle cazzate enormi -marchio di fabbrica di Ubisoft (che vi garantisco che odio profondamente dal cuore)- ma ha comunque molto di buono.
Ahimè, però, non è del buono che vi parlerò... bensì del marcio, del vero motivo per cui -secondo me- Ubisoft ha deluso i fan di una delle sue saghe di punta!
Convinction ha tradito a causa di un cambiamento di stile!
Non parlo degli headshot automatici (possibili -inspiegabilmente- solo dopo un corpo a corpo); non parlo delle uccisioni silenziose alle spalle in cui Sam finisce l'avversario con un colpo di pistola (indipendentemente dal fatto che questa sia col silenziatore o meno!); e nemmeno della presenza di sezioni action (questo è solo gameplay!).
Parlo di ciò che era il suo vero punto di forza: il realismo!
Quando si crea un videogioco, questa è una domanda fondamentale: stile di gioco realistico o stile alternativo?
Chiarisco con un esempio.
MGS non è un gioco realistico; non tanto per via della sua trama, ma per la straoridnaria capacità di Snake di trasportare con sè un arsenale di svariati quintali e un numero imprecisato di oggetti più grandi di lui. Basta selezionre l'oggeto dal menù ed esso si materializza magicamente all'istante (sia esso una pistola od un bidone di benzina sotto cui nascondersi); deselezionandolo, l'oggetto scompare!
Che possa piacervi o no questa scelta di stile, è stata fatta dai programmatori per un motivo ben preciso (cioè rendere il gameplay più fluido, meno strassante, più vario nelle sue opzioni di scelta a costo di un realismo considerato non indispensabile) e ciò è diventato difatto uno dei marchi di fabbrica della saga di Kojima!
Splinter cell, invece, si era orientato proprio per soddisfare chi non apprezzava la stravaganza dello stealth giapponese, offrendo sia in termini di trama che di gioco una scelta diversa.
Sam Fisher è un agente con un arsenale trasportabile limitato ma ultratecnologico! Deve sfruttare\creare zone buie per sfuggire a dei nemici con una vista ed un udito decisamente migliori rispetto a quelle delle povere guardie mezze sordo-cieche di MGS.
La scelta del realismo lo rendeva certamente più "metodico" e meno variegato a volte (quasi a farti sentire che stavi facendo un "lavoro") e decisamente più arduo; era importante scegliere bene che strategia seguire ed evitare a tutti i costi di venire beccato -specialmente ai livelli di difficoltà più incazzati.
Purtroppo Conviction tradisce perdendo queste caratteristiche stilistiche che erano la forza di ogni Splinter Cell -il motivo reale per cui se ti chiedevano: "Preferisci stealth alla MGS o alla SC?" sapevi cosa rispondere.
Sam ha ereditato la pistola base di Lara Croft (esatto, quella con munizioni infinite), e -come Riddick- è capace di vedere al buio senza visore notturno, al contrario dei suoi nemici.
Tra l'altro, non ci sono più i "gradi" di oscurità che c'erano in precedenza, ma dei confini ben netti.
Conviction per me è un buon gioco, piacevole e divertente... ma, purtroppo, non è uno Spliter Cell. E' diventato un altro gioco.
Continua...
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