sabato 2 luglio 2011

Anatomia di una sceneggiatura - I 7 steps 2

La settimana giunge al terine, e come ogni week-end Serial vi regala un'estrema povertà di contenuti; nessuna news, nessuna curiosità... Oggi è dedicato all'ammazzarsi col videogaming! Ma tra voi c'è qualcuno qui che non usa tutto il suo sabato per sgrillettare il pad, qualcuno che si sacrifica usando la sua mattinata per quell'appuntamento fisso che ultimamente mancava, tanto atteso quei da quattro players interessati: sto parlando del mitico corso di sceneggiatura più di nicchia di tutto il sito! Di nicchia per dire che è poco cagato e conosciuto, uscendone brillantemente con la giustificazione che è per un'elite di pochi eletti.

Leeeeet's go!

2. Il Desiderio

Abbiamo definito debolezze e bisogni (per un ripassino cliccate sulla tafg "corso di sceneggiatura" sopra l'articolo); ora bisogna delineare il Desiderio (o obiettivo) che il personaggio principale persegue per tutta la storia! Esso è la forza propulsiva di tutta l'intera narrazione. Ricordate? Una storia va avanti secondo il principio "Voglio (o desidero), dunque sono". Una volta venuto a galla il Desiderio, il pubblico avrà una binario narrativo da percorrere insieme al protagonista e ne condividerà gli obiettivi, appasionandosi a lui.

È importante capire che tra Desiderio e Bisogno c'è un'intima connessione. In genere, il conseguimento di un Desiderio soddisfa anche un Bisogno; facciamo un semplice esempio: un leone che ha bisogno di procacciare del cibo per non morire di fame; vede un branco di antilopi e ne individua  una giovane, desiderabile -apparentemente la via più semplice per soddisfare tale Bisogno. Se riesce a catturarla, si sazia e finisce la storia.

Ma questo è un esempio "animale"... L'uomo è assai più complicato! Infatti, ciò che l'uomo desidera non è necessariamentte ciò di cui ha bisogno. Con questo voglio sottolineare di come le due cose possono essere connesse ed al tempo stesso molto diverse l'una dall'altra.

Ricapitoliamo: il Desiderio è un obiettivo esterno al personaggio, la forza che lo spinge verso un obiettivo specifico (e tutte le peripezie e gli ostocoli che si frapporranno tra di lui e questo oggetto del desiderio); il Bisogno riguarda una debolezza interiore che viene superata, e che all'inizio della vicenda impediva all'eroe di agire.

È bene non confondere Bisogno e Debolezza perchè hanno relazioni diverse col pubblico; mentre il primo lascia trasparire i cambiamenti del protagonista, fornendo una chiave di lettura nascosta, il secondo è manifesto, offrendo un aggancio concreto con il quale la gente è capace di immedesimarsi nel protagonista condividendone gli obiettivi ed appassionandosi per tutte le vicissitudini e problemi che dovrà brillantemente superare.

Esempi: Full Monty.

  • Bisogno: Tutti i membri del gruppo hanno bisogno di ritrovare la propria autostima (bisogno psicologico).

  • Desiderio: Vogliono guadagnare un mucchio di soldi con spettacoli di spogliarello integrale per donne.


Altro esempio: Il vedetto.

  • Bisogno: Il protagonista deve ritrovare l'amor proprio (bisogno psicologico) ed imparare ad aagire secondo giustizia (bisogno morale).

  • Desiderio: Naturalmente... :D


Per concludere, un consiglio: sviluppate bene la Debolezza ed i Bisogno prima di passare al Desiderio! Certo, sapendo che il Desiderio è il mezzo attraverso il quale il pubblico si appassiona all'intera vicenda sembra divertente creare una sistuazione ricca di difficoltà e di equivoci, spingendo sull'acceleratore già nelle fasi iniziali della vostra storia, partendo con un bello sprint... ma la Debolezza ed il Need sono indispensabili per garantire il cambiamento finale del protagonista, dando così una degna conclusione alla vostra sceneggiatura e destando l'interesse del pubblico. Pensate a One Piece: ne succede di ogni, ma ciò che rende memorabile la conclusione di ogni saga non il semplice raggiungimento di un obiettivo, ma è il consolidamento del legame di amicizia che c'è tra i vari personaggi, la purezza dei loro sentimenti dimostrata nella capacità di sacrificarsi, ecc.. O sbaglio, cari Otaku fan della serie di Oda?

3. L'Avversario

L'errore che la maggior parte degli sceneggiatori fanno è quello di credere che l'Avversario debba essere necessariamente "cattivo". Se volete scrivere una buona storia e dargli un minimo di originalità è ora di abbandonare del tutto questa convinzione errata, analizzando la funzione narrativa dell'antagonista; l'antagonista è colui che non mira unicamente a mettere i bastoni tra le ruote all'eroe, ostacolandolo nel conseguimento dell'obiettivo, ma è colui compete col protagonista per quello stesso obiettivo!

Può sembrare assurdo se pensate a molti dei film o dei fumetti che avete letto, ma solo in questo modo il protagonista e l'avversario avranno quel punto di contatto attraverso il quale incontrarsi per scontarsi più volte nell'arco della storia.

Pensateci: se i due avessero obiettivi diversi, rischierebbero di non entrare mai in contrasto. Ognuno per la sua strada.

Come ho detto prima, se pensate ad alcune storie sembra proprio che eroe ed avversario abbiano scopi totalmente differenti; ma è solo apparenza! Se pensiamo ai polizieschi in cui uno cerca di catturare l'assassino e l'altro di nascondere le sue tracce, la realtà delle cose è oltre; sta nella competizione tra i due nell'imporre al mondo la propria visioni dei fatti. Uno a scelto di diventare un detective perchè ha una certa concezione della giustizia, l'altro un'assassino perchè ne ha un'altra -e tenta di dimostrarlo con atti folli.

Pensate al vero motivo per cui tra Sephiroth e Cloud -in Final Fantasy 7- c'è un continuo scontro... Non sono visioni del mondo opposte, che cercano di imporsi l'una sull'altra? Sephiroth, poi, non era originariamente cattivo, ma è stato reso tale -al punto da nutrire anche compassione nei suoi confronti, in certe sistuazioni.

Un esempio ancora più chiaro è Death Note: uno scontro di cervelli tra due persone che cercano di imporre al mondo la loro visione di giustizia, condividendo il fine ma conseguendolo con mezzi estremamente diversi -legittimi e non.

In Guerre Stellari l'obiettivo è il controllo dell'universo, tra Impero e Repubblica Galattica.

Nella prima parte de Il padrino, lo scontro tra Michaele e Sollozzo si basa sul contenzioso del monopolio della città di New York -e la conseguente lotta per la sopravvivenza della famiglia Corleone.

Se pensiamo a Il cavaliere oscuro di Nolan, notiamo che pure Batman e Joker lottano per imporre una loro visione al mondo, e l'uno cerca di disilludere l'altro sulla gente di Gotham e la "recuperabilità" di una città corrotta fin nelle fondamenta.

Alcuni scrittori affermano che il vero avversario del loro protagonista è dentro di lui. Senza mezzi termini: è una cazzata! Non fate questo errore! Anche perchè, se avete seguito con ordine questi step, vi siete resi conto che se questo nemico interiore esiste... non è altri che la sua debolezza (step 1).

Orignal From: Anatomia di una sceneggiatura - I 7 steps 2

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